Tipico alimento estivo, il fagiolino, come espresso chiaramente dal nome, è il baccello giovane della pianta del fagiolo che a differenza del legume adulto si mangia intero. Oltre ad essere un ottimo ortaggio sulla tavola, il fagiolino come tutte le leguminose, è una pianta che rinnova la fertilità del terreno. La caratteristica delle leguminose è di fissare l’azoto atmosferico, tale fenomeno è detto “azoto fissazione” e consiste nella capacità di questi ortaggi a fissare l’azoto presente nell’aria e renderlo disponibile per la pianta. Il risultato è che le leguminose oltre ad essere autosufficienti per l’azoto rilasciano questo prezioso elemento nutritivo nel terreno.
Consigli di coltivazione:
PREPARAZIONE DEL TERRENO:
Lavorare il terreno in profondità con zappa o vanga; affinare poi con rastrello e pareggiare bene il terreno per evitare zone di ristagno.
TRAPIANTO:
CONCIMAZIONE:
Il fagiolino è una leguminosa per tanto non necessità di concimazioni dopo il trapianto. Interrare una buona dose di stallatico maturo, durante la preparazione del terreno, è sufficiente a garantire l’apporto nutritivo necessario.
RACCOLTA:
Mediamente dall’inizio fioritura alla raccolta passano circa 30 giorni. La raccolta si può tranquillamente fare scalarmente raccogliendo i baccelli man mano che maturano facendo attenzione a non far sviluppare eccessivamente il seme all’interno del baccello.
IRRIGAZIONE:
Essendo una coltivazione primaverile-estiva l’acqua non deve mancare, soprattutto dalla fioritura in poi, irrigare appena il terreno comincia ad asciugare. Usare sempre quantità d’acqua moderate perché bisogna evitare i ristagni che possono provocare l’insorgenza di muffe e problemi alle radici.
I CONSIGLI DELL’ESPERTO:
Il fagiolino risente della competizione con le infestanti, buona norma è eliminarle con una leggera sarchiatura tra le file. Migliorate la struttura e la fertilità del terreno mediante la pratica del “sovescio” (sminuzzamento e interramento delle piante dopo la raccolta dei frutti).